Chiesa Parrocchiale di San Simone e Giuda Taddeo Apostoli

Primo periodo: romanico o tardo-medievale (sec. XIII-XIV)

Prima dell’attuale edificio chiesastico, risultato dei restauri e degli ampliamenti operati alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, esisteva un’altra chiesa risalente, molto probabilmente, al Quattrocento.
Una minima parte di quest’ultimo edificio presenta resti murari in elevazione molto più antichi della sua presunta costruzione.
Essi corrispondono alla parete della  su cui è dipinto l’afftresco della “Madonna che allatta”: secondo gli studiosi i resti risalirebbero ad epoca romantica o tardo-medioevale.
Questi scarsi reperti corrispondono ad una costruzione precedente, che arbitrariamente viene denominata “del primo periodo”. Forma ed estensione du questo primo edificio non ci saranno mai note, perché anche i rilievi archeologici compiuti non ne hanno potuto determinare la planimetra. Ad esso potrebbe corrispondere il primo edificio cristiano costruito nel territorio di Vacallo.

Testo tratto dal libro “le due chiese di Vacallo (1986)”

La chiesa di San Simone e Giuda Taddeo Apostoli in realtà prima del XVII secolo era dedicata a San Simone e Fedele.
La parrocchia di Vacallo fino al 1573 fece parte del Curato di Balerna, fino a quando non hanno deciso di separarsi ufficialmente da esso, così facendo sappiamo che la parrocchia di Vacallo esiste effettivamente dal 1573.
 

Le nostre campane:

Le tre campane della chiesa di San Simone si possono definire vecchie, in quanto la campana più recente risale al 1744 e la più antica al 1675.
Risalente al 1675 la “mezzana” (lato Concabella) è probabilmente la prima campana che il campanile della chiesa di San Simone abbia ospitato e che tuttora ospita.
La campanella (lato villa Bertola) risale al 1744 ed è la campana più “giovane” delle tre.
Il nostro campanone invece, che non sentiamo molto spesso, soltanto il sabato e la domenica per le messe e per l’ave Maria delle 12:00 e delle 20:00 risale al 1710.

Nei primi del ‘900 le campane di San Simone vennero “aggiornate” infatti da un sistema a Carrillon sono passate al sistema ambrosiano (usato tuttora) che usavano con le corde e la tastiera in cima al campanile per le feste.
Nel 1970 (circa) sono state invece elettrificate, quindi hanno tolto le corde e la tastiera, per sostituirle hanno usato motori e martelli elettrici comandati dalla centralina in sagrestia.